Progetto sperimentale partecipato per la riapertura 0-3 estiva dei servizi

Gli importanti mutamenti che stiamo vivendo hanno portato i componenti dei Consigli di Partecipazione dei seguenti Nidi Comunali: Nido d’infanzia Scoiattolo, Nido Primavera, Polo Infanzia 0-6 Sesto Imolese, Nido Piazza Romagna, Comitato di genitori dell’infanzia di Sasso Morelli, Nido Fontanelle in condivisione con il gruppo di lavoro del Nido d’infanzia Scoiattolo e in collaborazione con l’Associazione Amici del Nido d’Infanzia Scoiattolo APS e gli arch. Elisa Spada e arch. Laura Mancini, a esprimersi anche in termini di progettualità, spinti da quel forte senso di partecipazione e cittadinanza attiva e dal confronto continuativo, anche se a distanza, rispetto alle tematiche di socialità e dei diritti dei bambini e delle bambine della nostra città.

Le famiglie e gli educatori del Nido Scoiattolo hanno attivato competenze e sinergie, non solo storicamente radicate nell’esperienza dei servizi educativi rivolti all’infanzia 0-3, ma anche contestuali e in dialogo con i nuovi bisogni espressi dai bambini e dalle loro famiglie. A questo proposito a partire dal mese di aprile sono stati fatti focus a piccoli gruppi tra genitori ed educatrici/educatori al fine di confrontarsi su problematiche e soluzioni.

Ne è emerso un progetto che, seguendo le linee guida nazionali e i protocolli sanitari previsti ora per il 3-6, in attesa di indicazioni più specifiche per lo 0-3 (che attendiamo), possa rappresentare un’innovazione e una sperimentazione, per rispondere ai bisogni dei bambini anche nella fascia 0-3 di ritrovare un luogo dove poter incontrare amici ed educatori, riallacciare relazioni significative, dare continuità ad un’esperienza che è stata così bruscamente interrotta.

Come associazione sosteniamo i genitori del Consiglio di Partecipazione che vogliono mettere a disposizione della comunità imolese e portare anche a livello regionale, un progetto di co-costruzione, che può rappresentare un modello di ripensamento organizzativo, di spazi esterni ed interni, in un’ottica di offerta di opportunità specifiche per i bambini e le bambine 0-3 attraverso l’attivazione di modi e tempi che partono dal rispetto delle regole di sicurezza dettate dalle norme ma mettendo al centro il benessere dei bambini a 360 gradi. Il progetto si declina in uno studio di fattibilità degli spazi esterni, nella strutturazione e nell’utilizzo di materiali in un’ottica di educazione ambientale e di sostenibilità.

Nel progetto sono previsti:

  • Spazi di accesso in entrata e uscita con zone neutre per una gestione e un attento controllo dei movimenti di educatori, operatori e famiglie.
  • Creazione di spazi dedicati (le stanze outdoor) per i piccoli gruppi, nel rispetto delle regole di distanziamento (rapporto 1 adulto 3 bambini), con uno specifico spazio attrezzato con materiali naturali o adatti per le esperienze e gli apprendimenti ma anche alla cura e alla sanificazione quotidiana. Tali stanze dovranno essere dotate, a seconda della loro ubicazione all’interno dei giardino, di pergole/sistemi ombreggianti (anche a noleggio) per garantire l’ombra.
  • Triage previsto all’accoglienza e una zona neutra di passaggio gestito con maggiore coerenza rispetto all’età dell’utenza grazie al sistema dell’ellisse.
  • Tracciabilità: il percorso fatto con il personale educativo ci ha permesso di individuare e concordare con loro prassi condivise che permettano la tracciabilità e l’assunzione di corresponsabilità attraverso la firma di un documento di autocertificazione.
  • Attenzione rispetto ai bambini e alle famiglie con disagio e problematiche gravi lavorative, con particolare riguardo alla condizione della donna lavoratrice. Anche in questo caso la co-progettazione prevede la possibilità di valutare criteri di accesso legati alle specifiche esigenze ma che assumono valore maggiore perché frutto di un percorso di consapevolezza e di un pensiero di comunità educante che sa accogliere e dare risposta.

Il progetto prevede anche l’utilizzo in caso di necessità di spazi interni, che sono già organizzati per accogliere piccoli gruppi che si possono distanziare e per rispettare i protocolli organizzativi previsti dalle linee guida rispetto al triage, ai flussi, alle zone neutre e agli spazi dedicati. Anche i servizi e i momenti di cura prevedono un rispetto dei protocolli e quindi una fruizione controllata e una sanificazione periodica e quotidiana.

Questo progetto sperimentale può rappresentare un modello da cui partire in questi mesi estivi per ripensare ai servizi a settembre, per raccogliere informazioni utili sulla fattibilità, per valutare insieme le criticità e rimodulare in base a questi dati le proposte future.

Sono disponibili la relazione pedagogica del Progetto, la relazione tecnica, le tavole esplicative in formato PDF.